Entrare in un’Agenzia di Viaggi ed uscire con i voucher, ritirare i biglietti in aeroporto o semplicemente passare all’incrocio tra Booking.com e TripAdvisor in cerca dell’hotel più adatto alle nostre esigenze, può essere un’esperienza sempre adrenalinica se la meta sul tavolo è Londra.
Ma prima di partire, prima di programmare, e ancora prima di pensare ad una città come Londra è opportuno soffermarsi su un un paio di considerazioni preliminari.

Brexit a parte, Londra è la città più popolosa d’Europa, circa 9 milioni di abitanti, e si sentono tutti. Se pensiamo che nell’intera penisola scandinava vivono circa 20 milioni di persone distribuite su 3 Stati, capiamo bene che andare a Londra può significare fare un viaggio nel viaggio, nel viaggio.
La città è caotica in tutte le accezioni migliori e peggiori del termine e negli ultimi 10 anni è radicalmente cambiata. È cresciuta, she moved on, e la percezione dell’italiano medio che arriva per la prima volta, magari anche per la seconda, è di essere catapultato un po’ “avanti” rispetto al suo tempo. Cosa che puó nell’ordine entusiasmare/deprimere/far riflettere.
Scordatevi la Carnaby Street di fine anni ’90 o primi anni 2000 in cui si intravedeva ancora il profilo, seppur sbiadito, della Londra post-thatcheriana ribelle e punk. Carnaby Street è un nuovo angolo di costosissime boutique e deliziosi bistrò – bello, moderno, e nel suo tempo: l’esatto opposto di ció che ha rappresentato. E andarci in minigonna, se possibile, diventa una questione di principio, un punto fermo, in qualche modo!
Scordatevi la possibilità di provare stupore per più di 30 secondi a Piccadilly Circus, la ressa dei selfisti anonimi vi travolgerà. Inutilmente tra l’altro, perchè il selfie con i fantastici schermi luminosi presume che siate in controluce per cui oltre a inquietanti sagome nere stagliate nel rosso accogliente della CocaCola non riuscirete a fare molto di più.
Siate invece presenti a voi stessi, sempre. Non concentratevi sulla città – soprattutto se ci siete già stati – ma sulle sue piacevoli stravaganze. La sopresa di Covent Garden, il verde magico del Big Ben – che chissà perchè è sempre più grande di come te lo aspettavi o te lo ricordavi – le Manolo Blahnik da Harrods, la massiccia presenza indiana, China Town che, non lo diresti, ma ha il suo perchè. La discrezione delle panchine dedicate a chi si ama o a chi si è amato, manifesto silente della sensibilità di un popolo che crede nei dettagli e ha un animo decisamente più romantico di quel che mostra, e soprattutto la gente..che corre, corre, corre..ma dove va..?

Let’s get started
La metro è il modo migliore per girare Londra e ha un costo elevato, ampiamente commisurato alla qualità del servizio: la Travelcard risolve la vita e in 15 minuti sei ovunque.
L’efficienza della metropolitana è tale da creare dipendenza, ma ricordate sempreche in ogni binario di ogni stazione passano più linee: studiate prima se dovete andare verso nord o verso sud e fate bene attenzione al capolinea indicato sul treno in arrivo. In campana, quindi, di fronte al tranello della Circle (gialla) e della District (verde): queste fanno apparentemente lo stesso giro, ma la Verde ha ben 6 capolinea differenti e la linea che serve ai turisti è quasi sempre quella con i capolinea Edgware Road verso ovest e Upminster verso est.
La cosa più importante da fare è posizionare bene il vostro albergo sulla griglia della metropolitana e studiare i percorsi ottimali per le tappe da vedere. E visti i tempi che purtroppo corrono, è sempre opportuno studiare bene anche la distanza dall’ambasciata italiana e come mettersi eventualmente in contatto.

Capitolo cibo
Gli amanti del cibo troveranno in Londra una delle Capitali europee più stimolanti: mercatini all’aperto, fiere del cibo, ristoranti etnici di ogni sorta. Insomma, impossibile morire di fame, e male che vada se serve un piatto di pasta mangiabile, oltre a costosissimi ristoranti italiani di prima qualità, esiste Vapiano, che ho scoperto a Tallinn e mi ritrovo a cercare come un lupo famelico quando il viaggio è particolarmente lungo e ho bisogno di sapori familiari:) Si tratta di una catena tedesca (paradossale, lo so) piuttosto diffusa nel Nord Europa, posto easy ed interessante in cui fai la fila alla cassa scegli il tipo di pasta e il tipo di condimento che vuoi, la cucinano espressa davanti a te e in pochi minuti sei al tuo posto a mangiare, tipo McDonald ma con il basilico sui tavoli. In città ce ne sono due, uno a Southwark (sulla linea Grigia) l’altro vicino a Piccadilly. La carne poi è ottima ovunque. Ha un prezzo importante, come quasi tutto a Londra, ma la qualità è sempre eccezionale, e ricordate di prestare attenzione alla cottura, che nel Regno Unito – dagli hamburger ai filetti – prevede 5 possibilità di scelta:
Rare: al sangue che muggisce ancora
Medium-rare: al sangue
Medium: rosata
Medium-well: cotta leggermente rosata
Well: ben cotta
Ah!! Il pane, abitudine tipicamente italica in tavola, non è mai incluso nel servizio, quindi se lo volete dovete ordinarlo e si paga a parte. Preparatevi anche 5 pound per del semplice pane in cassetta portato su un piattino insieme ad una cartina di burro 😉

Tappe piacevoli oltre a quelle di rito
Se avete a disposizione più di un weekend – e avete bambini – molto tranquilla, piacevole, e poco caotica è la (lunga) passeggiata costeggiando il Tamigi dal Tower Bridge – che consiglio di attraversare dalla City – fino al ponte di Westminster. Contemplando la Torre di Londra, lasciata sull’altra sponda del fiume e ormai persa nel modernissimo sfondo dei grattacieli insieme alla cupola di St.Paul, arriverete vicino allo Shakespeare Globe Theatre, passerete sotto lo Shard di Renzo Piano e potrete fare un giro sul London Eye mentre sarete sempre più vicini all’inconfondibile profilo di Westminster.

Se avete la possibilità di spendere o di vivere un’esperienza sociale senza paragoni tra le mogli degli sceicchi all’ultimo piano, troverete invece Harrods proprio sulla fermata Knightsbridge (linea Blu, su cui trovate anche il delizioso Covent Garden) e il piano souvenir “affordable” per chi vuole una delle famose shopper è il 4′. Se invece preferite lo shopping massivo, e senza pensieri, Oxford Street fa decisamente al caso vostro..e qualunque parola in più ridurrebbe la portata del concetto “shopping massivo”, credetemi:)
Il turista più attento ai dettagli, agli odori delle cose antiche – o semplicemente vecchie – nostalgico del vinile, delle pellicole, e della buona musica da strada apprezzerà invece l’autenticità della stravaganza di Portobello Road. Con le sue casine colorate, le cianfrusaglie rinverdite dai portoncini delle abitazioni questo è quel piccolo pezzo di Londra identico a come te lo eri immaginato. E che negli anni, tutto sommato, continua a mantenere il suo fascino, rendendo Notting Hill una tappa meno elitaria, te lo dice anche John Lennon dai grammofoni sui banchi: oh I believe, in yesterday…!

Se South Kensington e Chelsea ti fanno poi fare un giro nella Londra dei film, tra eleganti case bianche vittoriane e scorci di giardini privati senza tempo, sono le anatre a testa in giù appese nelle vetrine di ChinaTown nei pressi di Gerrard Street (raggiungibile a piedi da Piccadilly Circus) a restituirti il sapore di una città-matrioska, che ha veramente dominato il mondo e lo ricomprende tutto. Con la testa a Trafalgar il cuore a Camden.

Londra è tutto questo, ma tanto tanto di più. E se avete la fortuna di avere un tempo sufficientemente lungo da passare in città, non perdete per nessun motivo il Museo delle Cere (Madame Tussauds) e gli Studios di Harry Potter:)
Breve
In conclusione. E’ difficile dire che sei stato a Londra o che andrai a Londra. Come una piccola New York, Londra è un ecosistema di realtà fascinose e affascinanti che bisogna sapere guardare, riconoscere e apprezzare. E non esiste un numero sufficiente di opinioni a quantificarne il peso.
Perché Londra, in fondo, è un’esperienza di vita. La propria.
Enjoy.
